Buongiorno readers ⭐
Eccoci alla recensione di questo piccolo gioiellino, letto insieme al GDL organizzato da @frammenti_letterari @_aissreads_ @_elena_leone_ (che ringrazio 🧡)
Trama. Antoinette ha quattordici anni e vive con i genitori a Parigi. La sua è una famiglia dalla ricchezza improvvisata, gretta e ipocrita: il padre, senza scrupoli, è riuscito ad accumulare una fortuna; la madre, frivola e arcigna, sogna un giovane amante che la faccia sentire ancora viva. Desiderosi di essere accettati a pieno titolo dall’alta società parigina, i signori Kampf decidono di organizzare un gran ballo nella loro lussuosa dimora. Ma ad Antoinette viene vietato di partecipare, anzi, la madre trasforma la sua stanza nel bar, obbligandola a dormire per quella notte in uno sgabuzzino: non può accettare che la figlia, nel fiore dell’età, oscuri il suo debutto in società. E per questo la giovane decide di vendicarsi con uno smisurato e istintivo gesto di ribellione che avrà conseguenze crudeli, drammatiche e irresistibilmente grottesche. Un classico breve e perfetto, scritto in uno stile essenziale, ricco dell’ironia fulminante e mordace che ha fatto di Irène Némirovsky una dei più grandi e amati narratori del Novecento.
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Antoinette, 14enne, insieme ai suoi genitori passa da uno stato di povertà a uno di agiatezza. La madre, Rosine, decide di organizzare così un ballo con ben 200 invitati, per farsi conoscere e ostentare la sua nuova posizione e ricchezza.
Ma Antoinette non può prendervi parte, le è vietato dalla madre, costretta a dormire in uno sgabuzzino della casa, perché, la sua camera servirà come stanza per il bar. Oltre questo, Rosine non perde mai occasione per vessarla con i suoi commenti taglianti, volti a denigrarla. La giovane arriverà al culmine e attuerà la sua vendetta contro la madre.
Un romanzo breve ma intenso di sentimenti. Una storia di conflitto tra madre e figlia, di rivalità.
Le protagoniste sono Antoinette e sua madre Rosine, due personalità differenti ma in fondo con uno stesso bisogno, essere amate. Antoinette viene criticata aspramente da sua madre, che vede in lei quello che non è più, giovane e con una vita ancora davanti.
Io ho visto una ragazzina delusa, risentita ed arrabbiata verso due genitori che non riescono ad andare oltre se stessi, che con la trovata agiatezza li ha cambiato in peggio, rendendoli egoisti ed insensibili, non riescono a dimostrare un briciolo di amore per questa ragazzina che sta crescendo sola. Quello che mi ha sorpreso ancora di più sono i sentimenti forti che Antoinette sente anche verso se stessa.
In Rosine ho visto egoismo, cattiveria ed invidia, sentimenti che riversa addosso alla figlia. Non posso non dire, che quando Antoinette strappa e getta le lettere nella Senna, non ne sia stata contenta.
La scrittura di Irene Némirovsky è scorrevole, piacevole e di facile comprensione. Quello che ho apprezzato di questo racconto è proprio il messaggio insito, c’è un messaggio fra le righe che ognuno di noi, dopo la lettura, porta con sé.
Cercando qualche informazione in più su questo racconto, e chiacchierando con il GDL su Instagram, si evince, che questo rappresenti il rapporto tra Irene stessa e la madre Fanny, che viene descritta come egoista e insensibile, difatti non mostrò nessun interesse verso la figlia, nemmeno per la sua educazione, che ad occuparsene fu una governante inglese.
Anche i racconti “Il vino della solitudine” e “Jezabel” trattano il difficile rapporto fra le due donne.
Io lo consiglio assolutamente, i racconti e i romanzi di Irene hanno sempre il potere di insegnarti qualcosa, non sono mai scontati.
Voi cosa ne pensate di questo breve romanzo? Avete mai letto nulla di questa scrittrice?
The Heart Is a Book ⭐