Personalmente mi è sempre risultata difficile la lettura del Diario di Anne Frank, e di letture a tema Olocausto ne ho lette parecchie.
Quando ho scoperto che ne era stato fatto un Graphic Novel ho pensato: “E’ la volta giusta che riesco non solo a leggerlo ma anche ad apprezzare maggiormente la sua storia”.
La bellezza estetica di questo libro non si discute, le sue tavole sono davvero belle, ed esprimono le emozioni e i sentimenti di Anne in maniera sia intensa, ironica e profonda.
La storia di Anne, bene o male, tutti la conosciamo ed è diventata quasi un icona di questo terribile periodo della storia umana.
Ciò che ho scoperto con questa lettura è una Anne che non conoscevo, nemmeno tramite i film: una giovane ragazza di 14 anni, che sta scoprendo se stessa, il suo corpo, i suoi sentimenti; una ragazza che si chiude nel mondo della scrittura nel suo diario, regalatole al suo compleanno, dove riversa ogni pensiero che sia frivolo, serio o divertente.
Non mi ero mai resa conto di come Anne fosse considerata in casa, credevo che fosse molto coccolata, invece da quanto traspare dal suo diario la madre la tratta con una certa severità, spesso paragonata alla sorella maggiore, Margot, e molte volte non capita. Mi è molto dispiaciuto questo, ma allo stesso tempo ho pensato, come lei stessa ammetterà, che la madre si rifugiava in questo modo di fare a causa di una vita che si è trasformata in un inferno, di difficoltà dal dover vivere nascosti.
Anne è un carattere molto simile al mio, istintiva e sincera. Riesce a stento a tenersi qualcosa per sé, se deve dire la sua opinione, non esita, e questo la rende agl’occhi altrui impulsiva e a volte indisciplinata. Noi, che abbiamo milioni di pensieri in testa, spesso non riusciamo a farceli rimanere dentro.
Anne stava crescendo, chiusa in un alloggio segreto, con forti desideri e sogni che purtroppo non ha visto concretizzarsi con i suoi occhi; ma il suo sogno di diventare scrittrice, in parte, si è avverato con la pubblicazione del suo diario.
L’ho sicuramente apprezzato maggiormente con questa lettura.
Anne è un simbolo di speranza, perché lei nutriva questo sentimento, di riprendere la sua vita, di tornare libera e che alla fine non tutti gli uomini fossero malvagi e distruttivi.
Sarebbe bello dire che le cose sono cambiate: Cara Anne, il mondo è un posto migliore oggi. Ahimè, però non lo è ancora ma una cosa dobbiamo continuare a tenere alta: La Speranza.
Se amate i graphic novel, le storie vere, e basate sull’Olocausto, Ve lo consiglio davvero molto e chi come me ha sempre fatto fatica a leggere il suo diario questo è un buon modo per riuscire ad apprezzarlo.
Voto: ⭐⭐⭐⭐
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Una opinione su "Recensione – Anne Frank The Graphic Novel"