“Sono come un cane randagio che si muove fra gli uomini”.

Trama.
Pubblicato tra il 1974 e il 1980 sulle pagine della rivista “Big Comic”, “Una gru infreddolita” (Itezuru) è una tra le opere più rappresentative di Kazuo Kamimura (1940-1986), figura centrale del movimento gekiga e del manga in generale. Attraverso la storia di una bambina venduta a una casa di geisha, l’autore ricostruisce un mondo ormai quasi del tutto scomparso, dove l’eleganza si mescolava al talento, la bellezza alla tristezza, il dolore alla solitudine.
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Tsuru, che significa Gru, è stata venduta da piccola all’okia Matsnoya per 30 yen (il valore di un sacco di riso). Come shikomikko (apprendista geisha) aiuta e serve l’okia facendo le pulizie, il bucato, preparare i pasti alzandosi alle 4 del mattino, al pomeriggio partecipa alle lezioni per diventare geisha e alla sera accompagnano le sorelle geishe ai banchetti portando per loro lo shamisen (strumento musicale a tre corde).
Tsuru è una ragazzina curiosa, spiritosa e sensibile. Ha l’abitudine, per scaldarsi, a restare in piedi su una gamba sola, come una gru.
La prima parte dei racconti affrontano la sua vita da ragazzina, non semplice, in cui la Okami -San (padrona dell’okia), sino a quando non comprende il potenziale (e il guadagno) di Tsuru come futura grande geisha, la tratta con sufficienza e cattiveria, stessa cosa anche per le geishe all’interno della casa.
Nonostante eventi traumatici e forti che subisce, ho apprezzato la forza di questa piccola giovane.
La seconda parte affronta i racconti di una Tsuru ormai cresciuta e affermata geisha, in cui traspare la sua ricerca dell’amore.
“Avere un buon Danna, significava poter diventare una “buona geisha” e per un okia, avere una geisha famosa, significava avere una gallina dalle uova d’oro”.
E’ stata una lettura piacevole, interessante. Non sono una passionata di manga e nemmeno un esperta, ma questo devo dire che mi è piaciuto particolarmente.
Anche nei racconti che affrontano argomenti delicati l’autore è riuscito a descriverli e trasmettere i sentimenti senza cadere nel volgare.
I disegni sono davvero belli.
Mi è piaciuto molto il bellissimo omaggio alla storia di Hachiko (un cane di razza akita che, dopo la morte del suo padrone, per dieci anni conseguitivi si recò alla stazione di Shibuya intorno alle 17, l’orario in cui arrivava il treno del suo padrone).
La storia di Tsuru mi ha ricordato molto Memorie di una geisha: una bambina di un villaggio venduta ad un okia, nella quale si occupa dei lavori domestici, di servire le geishe e di partecipare alle lezioni per diventare futura geisha.
Quando raggiunge l’età più adulta qualcuno si accorge della loro bellezza e del loro potenziale. Desiderano entrambe diventare geishe per un motivo personale: Tsuru per il suo fratellino e la sua sorellina, Sayuri per poter arrivare al suo Presidente, di cui è innamorata sin da piccola.
Anche l’impostazione del libro, prima la parte di Tsuru da bambina e poi adulta.
Avete avuto anche voi la stessa impressione?
Se amate la storia delle geisha e dei manga ve lo consiglio assolutamente.
Voto finale:📚📚📚📚
The Heart Is a Book ❤📚
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