Eracle è discendente di Perseo, sua madre era nipote dell’eroe ma il padre di Eracle era Zeus stesso. Come sempre il dio non si fa scappare nemmeno una fanciulla e approfittando dell’assenza del marito di Alcmena, fa visita alla donna e così nacque il nostro eroe.
Ovviamente Era, la moglie del padre degli dei, non fu felice dell’ennesima avventura amorosa del marito, così tentò di ritardare la nascita di Eracle e successivamente, quando lo stesso Eracle aveva 8 mesi, la dea vendicativa spinse nella culla del piccolo due serpenti perché lo uccidessero, ma il piccolo che già possedeva la sua famosa forza, li strozzò entrambi.
Le avventure più famose di Eracle sono le 12 fatiche. Il cugino Euristeo invidioso dell’eroe gli impose immani fatiche per liberarsi del costante confronto.
1. La lotta contro il leone di Nemeo (figlio di Tifone ed Echidna). Una volta ucciso con le sue proprie mani, usò la sua pelle come vestito e la testa come un elmo.
2. L’Idra di Lerna (Un serpente con 9 teste, una immortale. Sempre figlio di Tifone ed Echidna). Una volta ucciso con l’aiuto del nipote Iolao, intense le sue frecce nel sangue del serpente che acquisirono la proprietà di rendere inguaribili le ferite inferte.
3. Il cinghiale di Erimanto e la lotta contro i Centauri. Ercole doveva catturare vivo questo feroce animale, come per la cerva, Riuscì a catturarlo facendolo cadere nella trappola che gli aveva reso. Prima però di questa cattura fu coinvolto nella tragica fine di Folo, centauro che lo ospitò, ferito dalla freccia infettata con la bile dell’Idra di Lerna che non gli lasciò scampo ed inoltre nell’incontrare il centauro Chirone, anche lui venne colpito dalla stessa freccia che lo portò a un dolore eterno perché immortale.
4. La cerva di Cerinea. Aveva corna d’oro, piedi di rame, sacra ad Artemide. Per prenderla viva Eracle la inseguì per un anno intero. Alla fine riuscì a ferirla a una zampa e a catturarla.
5. La pulizia delle stalle di Augia. Augia era un re di Elide, che possedeva migliaia di buoi e numerose e grandi stalle. Peccato che queste non furono mai state pulite e il tanfo che ne derivava era tremendo. Il re chiese all’eroe di pulirla in un solo giorno, come ricompensa Eracle chiese metà dei suoi armamenti. Il re glieli concesse convinto che non sarebbe mai riuscito nell’impresa.
Chiese al figlio del re, Fileo, di assistere in modo da avere un testimone oculare di cosa stava per fare. Fece due grosse aperture nelle stalle e fece deviare i fiumi Alfeo e Peneo dentro le fessure così che la forza di questi fiumi facessero irruzione nelle stalle e spazzassero via la sporcizia, che si riversò nella campagna come concime. Ovviamente con una scusa il re negò la sua ricompensa. Questi ritornò da Euristeo che gli negò la validità dell’impresa. Eracle non dimenticò mai l’affronto e promise vendetta su Augia.
6. Gli uccelli di Stinfalo. Queste creature infestavano l’Arcadia e si nutrivano di carne umana. Le ali, gli artigli, il becco e le penne erano di bronzo. Usavano le proprie penne come frecce.
Con l’aiuto di Atena, che gli provvide dei sonagli di bronzo (opera di Efesto) riuscì a ucciderne parecchi e gli altri rimasti, fuggirono.
7. Il toro di Creta. Creato da Poseidone e mandato sulla terra di Creta per punire l’isola di un sacrificio mancato. Eracle lo catturò facilmente, ma la fatica di trasportarlo in spalle sino ad Euristeo fu maggiore.
8. Le cavalle di Diomede. Diomede era figlio di Ares. Nutriva le sue cavalle con la carne dei forestieri che arrivavano da lui. Eracle fu incaricato di metter fine a quei crimini.
Portandosi con se dei volontari, Eracle prese le cavalle e una volta catturato Diomede lo ripagò con la sua stessa atrocità, venne dato in pasto alle sue cavalle. Euristeo mise in libertà le cavalle una volta completata l’impresa.
9. Il cinto di Ippolita. Ippolita, regina delle amazzoni, ricevette in dono da Ares un cinto d’oro. La figlia di Euristeo, Admeta, saputolo lo volle per sé.
Quando l’eroe arrivò a Themiskyra, la regina lo accolse con benevolenza e gli disse che era disposta a consegnarli il cinto. Ma la dea Era si materializzo come una amazzone e diffuse la voce che gli stranieri volevano rapire la regina. Eracle sospettando un tradimento, uccise Ippolita e prese il cinto.
10. I buoi di Gerione. Buoi dal pelo rosso, appartanenti a Gerione, mostruosa creatura di tre corpi legati alla cintura, ma poi separato in tre dai fianchi e dalle cosce in su e con delle enormi ali. I buoi erano custoditi dal pastore Eurizione e da Otro, il cane a due teste nato da Echidna e Tifone.
Aiutato da Elios a raggiungere l’isola di Erizia, donandogli una coppa d’oro, il cane, accortosi della sua presenza, si precipitò su di lui: Eracle allora lo colpì con la sua clava, e poi uccise anche il pastore, accorso in aiuto del cane. Gerione fu ucciso dall’eroe con le sue frecce avvelenate e portò via i buoi nella coppa di Elios.
11. I pomi d’oro delle Esperidi. Nel viaggio verso il giardino delle figlie di Atlante, si fermò nel Caucaso e inconteò Prometeo, incatenato alla roccia. Eracle uccise l’acquila che gli mangiava il fegato e lo liberò, Prometeo per ringraziarlo gli insegnò dei trucchi per prendere i pomi d’oro e come arrivarci.
Raggiunto il giardino incontrò Atlante che reggeva sulle spalle la volta celeste. Eracle si offrì di sostituirlo nel gravoso compito per qualche tempo, se questi avesse acconsentito a raccogliere per lui le mele d’oro del giardino delle Esperidi, e Atlante acconsentì. Il titano a prendere i pomi e al ritorno non avendo più molta voglia di rimettersi al suo posto disse all’eroe che sarebbe andato lui stesso a consegnare i pomi. Eracle finse di accettare ma chiese ad Atlante prima di andare di aiutarlo a sistemarsi nella sua posizione. Il dio sottovalutandolo riprese il suo posto ed Eracle non appena fu libero prese i pomi e scappò.
12. La cattura di Cerbero. Guardiano degli inferi, il grande cane a tre teste. Scortato da Ermes, Eracle discese nell’ade attraverso una voragine. Giunto davanti al dio degli inferi, Ades, chiese il permesso di portare la bestia sulla terra, il dio acconsentì a patto che non usasse armi.
Riuscì nell’impresa sorprendendo e stringendolo con le sue braccia possenti. Euristeo, vedendo Eracle tornare con il mostro infernale sulle spalle, si sentì morire per la paura e ordinò che Cerbero venisse rimandato presso il proprio padrone. Il re, avendo visto come l’eroico cugino era riuscito a vincere su tutte le prove che gli aveva commissionato, si diede per vinto e lo liberò dalla sua prigionia, ponendo così fine alle sue dodici fatiche.
Di queste 12 qual è quella che vi piace maggiormente?
Personalmente la 11, quando inganna Atlante per poter prendere i pomi d’oro.
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