Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’ Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Nel 2005 le Nazioni Unite stabiliscono che questo sarebbe stato il giorno dedicato alla Memoria delle vittime dell’Olocausto, dove all’incirca 6 milioni di ebrei e non persero la vita.
L’Italia conta tra le sue vittime quasi 8 mila perdite e i sopravvissuti sono solo all’incirca 840.
Questo è il pezzo di storia più triste e sconvolgente che abbiamo mai vissuto. Il giorno della memoria serve a tutti noi a NON DIMENTICARE L’ORRORE che è stato fatto all’umanità e tutte le vittime del sopruso nazista.
E’ un tema che tocca molti di noi e delle nostre famiglie: nonni, zii, zie ecc.… abbiamo vissuto in qualche modo la tragedia sulla propria pelle.
Nella mia famiglia il mio nonno paterno era stato fatto prigioniero di guerra. E’ stato Fortunato non solo di nome ma anche di fatto. Venne accolto, quando riuscì a scappare, dagli americani potendo così tornare a casa sano e salvo.
Tutto ciò mi ha sempre toccato profondamente e mi ha spinto a leggere molto sull’argomento. E’ un tema che suscita sensazioni e sentimenti di profonda tristezza, dolore, sofferenza e molto spesso rabbia verso l’essere umano, per ciò che può arrivare a compiere verso un suo simile.
Auschwitz non può e non deve essere dimenticato, perché la memoria dei morti innocenti deve essere riscattata, e questo mondo nella sua interezza appartiene a tre tipi di esseri umani: coloro che sono già vissuti, coloro che sono tuttora in vita, e coloro che devono ancora nascere. (Costanzo Preve)
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