Buongiorno Readers ♥
seconda tappa delle #euripideia creato da Passione Retorica.
In questa tappa abbiamo letto Eracle e la sua momentanea pazzia che lo porterà a sterminare la sua propria famiglia. Prossima tappa: Gli Eraclidi.
L’inizio scorre un po’ lento ma dal momento in cui l’eroe impazzisce, a causa dell’ira di Era, diventa più appassionante e coinvolgente.
La tragedia vede come tema la vendetta divina, la fragilità dell’uomo, anche per un semi dio che non può nulla contro gli stessi dei, e l’importanza di una mano amica.
Avete letto questa tragedia? Cosa ne pensate?
I PERSONAGGI
ERACLE: eroe e semidio, figlio di Alcmena e di Zeus. Nato a Tebe, dotato di una forza sovrumana.
ANFITRIONE: padre terreno di Eracle. Re di Tirinto e nipote di Perseo, sposò Alcmena figlia di Elettrione, il quale era anche suo zio.
TESEO: re di Atene, figlio di Etra ed Egeo, o di Poseidone con cui Etra una notte aveva giaciuto.
LICO: figlio dell’omonimo Lico (figlio della ninfa Clonia del contadino Ireo), ottenne il potere a Tebe uccidendo Creonte, che al tempo regnava come reggente di Laodamante, figlio di Eteocle.
MEGARA: moglie di Eracle. Figlia di Creonte, re di Tebe. Data in sposa ad Eracle dal padre Creonte, come ricompensa per l’aiuto che aveva dato il semidio.
IRIDE (O IRIS): messaggera degli dei e personificazione dell’arcobaleno.
FURIA (O LISSA): dea della rabbia ardente e del furore cieco.
LA TRAGEDIA
Eracle è impegnato nella sua ultima fatica alla ricerca di Cerbero (che risiede nell’Ade), lasciando il trono al padre e alla moglie Megara. Approfittando della sua assenza, Lico cerca di usurpargli il regno e minaccia di uccidere i suoi figli, la moglie Megara e il vecchio padre.
Nonostante le suppliche di Anfitrione e di Megara, Lico è deciso a sterminare l’intera famiglia, permettendo solo che i figli di Eracle possano indossare vestiti a lutto.
“Muore il padre tuo coi figli, e io perisco, che prima ero detta, per causa tua, beata fra i mortali. Aiuto! Vieni anche soltanto ombra, appari: basta che tu venga, e a noi sarai presidio: al tuo confronto, vili sono quelli che uccidono i tuoi figli!” – Megara
Ed ecco che fa ritorno dagl’inferi l’eroe, dopo aver consegnato la bestia con tre teste al cugino Euristeo. Venuto a conoscenza di quanto sta accadendo nella sua casa, uccide Lico.
La sua divina nemica Era in quel momento invia la sua messaggera Iride e Lissa con uno scopo preciso: far impazzire Eracle e sterminare la sua famiglia. Nonostante Lissa cerchi in qualche modo di convincere la messaggera di Era che questo atto sarebbe un ingiustizia, nessuno può fermare la volontà della moglie di Zeus.
“Lissa: Quest’uomo non è certo uno qualunque sulla terra e neppure fra gli dei …
Iride: Non rivolgere censure ai disegni di Era e miei”
E così avviene la tragedia: Eracle preso dalla pazzia momentanea indotta da Lissa crede che i suoi figli siano quelli del cugino Euristeo (che gli aveva imposto le famose 12 fatiche) e li uccide senza pietà insieme alla moglie Megara.
La dea Atena giunge appena in tempo per salvare il vecchio Anfitrione dalla cieca furia del figlio, lanciandogli un masso contro e lasciandolo svenuto a terra.
Eracle si risveglia legato a mani e piedi ad una colonna del suo palazzo, senza capire cosa sia successo. La Furia è sparita. E’ il padre stesso a raccontargli tra la disperazione ciò che l’eroe ha commesso contro la sua stessa famiglia.
“Ercole: Chi li ha uccisi?
Anfitrione: Tu, con l’arco, e quel nume che ne ha colpa … So solo che il disastro è tutto tuo …”
Scoprendo di essere lui l’artefice di quel massacro Eracle medita il suicidio ma arriva sulla scena Teseo a fermarlo e convincendolo a seguirlo nella sua città, dove potrà lavarsi della macchia di sangue e iniziare una nuova vita con il suo aiuto.
“Teseo: Da la mano all’amico che t’assiste.
Eracle: Che non ti sporchi gli abiti di sangue!
Teseo: Sporcami, non badarci. Non mi importa.
Eracle: Non ho più figli e tu sei come un figlio”.
Come ultimo desiderio Eracle chiede al padre di seppellire i suoi famigliari, ed esce di scena.
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