Trama. Una donna sola corre nella notte, intorno a lei la sua città che brucia. Fuori dalle mura, la regina e altre sventurate attendono un destino che verrà deciso dai vincitori. È la caduta di Troia. Dieci interminabili anni di guerra sono giunti alla tragica conclusione, mentre le avventure dei protagonisti andranno a ispirare, nei secoli a venire, le opere di artisti e scrittori. «Cantami o Musa» invoca il sommo poeta Omero, che ha raccontato le gesta degli eroi. Ma Calliope, musa della poesia epica, questa volta è meno accomodante: è convinta che non tutto sia stato narrato, che qualcosa di fondamentale, legato alle figure femminili, manchi ancora per completare l’affresco. Se il bardo vuole che lei canti, allora lei canterà insieme a tutte le donne coinvolte nella grande tragedia. Dando voce a ciascuna di loro, Calliope prende in mano la storia e ce la racconta da una nuova prospettiva. Ecco Andromaca, Cassandra, Pentesilea, Clitennestra, che vengono alla ribalta, con i loro pensieri, con i complicati risvolti psicologici delle loro scelte, con la sete di vendetta, la solitudine, la dignità di fronte alla morte. E poi tutte le altre, da Penelope a Briseide, da Creusa a Ifigenia, dalle troiane che, vinte, saranno rese schiave, alle greche che attendono il rientro dei loro uomini, senza dimenticare le capricciose divinità che governano le sorti dei mortali. Attingendo alle fonti antiche, anche le meno note, Natalie Haynes rivisita una delle più grandi narrazioni di tutti i tempi, facendoci palpitare di commozione accanto alle leggendarie eroine, e trasmettendoci il sentimento vivo di come la guerra di Troia e la sua epopea appartengano alle donne non meno che agli uomini.
Editore : Sonzogno\ Pagine: 307\ Cartaceo: 17.10€ \ Ebook: 12,99€
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“Creusa non è una nota a piè pagina, è una persona. E lei e tutte le troiane dovrebbero essere commemorate come ogni altra persona. E anche le loro simili tra i greci”.
Il canto di Calliope ha lo scopo di raccontare tutte quelle voci femminili, che durante la guerra di Troia, troppo spesso sono rimaste nell’ombra. Voci come: Creusa (la moglie di Enea), Teti (madre di Achille), Ecabe (moglie di Priamo e madre di Ettore e Paride), Andromaca (moglie di Ettore), Pentesilea (amazzone che partecipò alla guerra), solo per dirne alcune.
In ogni capitolo troviamo una figura femminile diversa.
Grande assente purtroppo è proprio la donna che causa lo scoppio di questa ormai famosa guerra: Elena. Si perché compare nei racconti di altre donne ma solo una paio di volte e in maniera abbastanza sbrigativa ed è l’autrice stessa a spiegarcene il motivo tramite Calliope:
“Ne ho abbastanza di Elena. Ne ho abbastanza della sua bellezza, ne ho abbastanza del suo potere, ne ho abbastanza di lei… E’ solo una donna“.
Ok anche a me Elena non sta molto simpatica, ma è una delle protagoniste principali di questa storia epica ed escluderla in questo modo mi sembra davvero eccessivo.
Oltretutto è un libro pubblicizzato come inno alle donne e poi si esclude un personaggio fondamentale come quello di Elena, e questo non coincide molto con l’obiettivo del romanzo. Voi che ne pensate?
Uno dei personaggi che ho meno amato è stato Penelope, da cui mi aspettavo molto e da cui desideravo sentire il suo pensiero, poter leggere cosa le passava per la mente mentre attendeva il ritorno di Odisseo e con la casa piena di giovani pretendenti che per anni dovette affrontare. Purtroppo niente di tutto questo viene fuori da lei, ma solo un resoconto (ormai già stra conosciuto) delle imprese dello sposo lontano da casa raccontategli da vari cantori.
Un peccato perché insieme ad Elena potevano essere due racconti estremamente interessanti.
La musa Calliope, che da titolo al romanzo, la troviamo per poche pagine all’interno del racconto, e a dirla tutta non mi sta molto simpatica, per lo meno da come parla attraverso queste pagine. L’ho trovata un po’ troppo acida.
Alcuni personaggi sono stati comunque molto interessanti da scoprire: Ecabe e la figlia Cassandra, oltre che Pentesilea e il suo incontro sul terreno di guerra con Achille.
In questo romanzo troviamo la voce anche delle dee come Teti, Gaia, Afrodite, Era ed Atena.
Anche se forse il racconto delle ultime tre risultano un po’ infantili, ma ritengo che può anche starci perché gli dei sono tendenzialmente frignoni ed egoisti oltre che egocentrici.
Non avevo mai letto nulla di Haynes ed ho trovato la scrittura piacevole e scorrevole.
Sicuramente per chi conosce sia la mitologia greca che la guerra di Troia probabilmente questo romanzo non aggiungerà granché, perché obiettivamente non mi sento arricchita di grandi e nuovi particolari, ma per chi si sta avvicinando a questo mondo lo consiglierei.
Voi che ne pensate?
The Heart Is A Book ❤📚
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