Buongiorno Readers!
Oggi vi porto la recensione del romanzo di Natsume Soseki che ho letto ad agosto.
Info e poi recensione!
“Il mondo felino lo possono capire soltanto i gatti”

Trama. Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l’era Meiji sta per concludersi dopo aver realizzato il suo compito: restituire onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Il potere feudale dei daimyo è un pallido ricordo del passato, così come i giorni della rivolta dei samurai a Satsuma, e l’esercito nipponico contende vittoriosamente alla Russia il dominio nel Continente asiatico. Per Nero, il gatto di un vetturino che spadroneggia nel quartiere in cui si svolge questo romanzo, i frutti dell’epoca moderna non sono per niente malvagi: ha un pelo lucido e un’aria spavalda impensabili fino a qualche tempo fa per un felino di così umile condizione. Per il protagonista di queste pagine, invece, un gatto dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo “Senza nome”, le cose non stanno così: dinanzi ai suoi occhi si dispiega tutta l’oscura follia che aleggia in Giappone all’alba del XX secolo. Il nostro eroe vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso e che, quando torna a casa, si chiude nello studio. Di tanto in tanto il gatto va a sbirciarlo e puntualmente lo vede dormire. Certo, il luminare a volte non dorme, e allora si cimenta in bizzarre imprese. Compone haiku, scrive prosa inglese infarcita di errori, si esercita maldestramente nel tiro con l’arco, recita canti no nel gabinetto, spettegola della vita dissoluta di libertini e debosciati… Insomma, mostra a quale grado di insensatezza può giungere il genere umano in epoca moderna…
- Editore : BEAT
- 476 pagine
- Acquistabile su Amazon
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“Umani, per quanto forti, non saranno in auge per sempre. Meglio attendere tranquillamente l’ora dei gatti”.
Il racconto è visto dagli occhi di un gatto randagio di colore arancione senza nome che viene “tenuto” in questa famiglia giapponese sopra le righe con poco entusiasmo, anzi per alcuni di loro è solo un fastidio. Ed attraverso i suoi occhi veniamo a conoscenza delle varie e bizzarre vicissitudini di questa casa e dei loro altrettanti singolari ospiti.
Questo libro l’ho inseguito per mesi, poi ho avuto la possibilità di leggerlo in ebook su Kindle (se avete l’abbonamento a Prime potrete leggerlo gratuitamente) ed è il primo romanzo che leggo di questo autore.
La prima parte è stata una lettura piacevole e coinvolgente, caratterizzata dall’ironia e dalle riflessioni, di questo gatto senza nome, sui suoi padroni, in particolare sullo scontroso Kushami, sui vari visitatori che si susseguono e sull’umanità in generale.
“Non può essere che uno di quegli imbecilli cui mancano due zampe, un uomo. Gli esseri umano sono sempre stati stupidi”
Dopo la metà del romanzo le sue 400 pagine iniziano a farsi sentire. Ci ho messo un mese esatto a terminare la lettura, le parole sono tante, soprattutto a causa dei lunghi sproloqui di alcuni co protagonisti come lo stravagante Meitei, che si riesce a strapparti una risata ma ogni tanto risulta estremamente pesante. L’ultimo capitolo per me è stato il più difficile, in quanto intere pagine sono dedicate a riflessioni estremamente lunghe, su concetti che sono riuscita a fatica a capire.
“Gli esseri umani parlano a vanvera per far passare il tempo, ridono di ciò che non fa ridere, considerano spassoso ciò che non lo è”
C’è da considerare che è una lettura giapponese, quindi tendenzialmente profonda, ed è datato 1905.
La traduzione è ottima e moderna, inoltre durante la lettura su determinate parole si trovano le spiegazioni che facilitano la comprensione del testo e della situazione storica, a cui spesso troviamo riferimento nel romanzo.
Nel complesso mi è piaciuto, mi ha strappato diverse risate e sorrisi, mi ha commosso ed è stato illuminante in certi aspetti.
“Vivendo in questo mondo si imparano tante cose, e imparare è una bella cosa, ma diventiamo ogni giorno più prudenti man mano che prendiamo coscienza dei pericoli in agguato”
Se non vi spaventano tante pagine e una lettura di spessore, allora ve lo consiglio!
Esiste inoltre anche la versione Graphic Novel:

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Una opinione su "Recensione: Io sono un gatto"