Trama. “Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica. Per la prima volta Ema Stokholma racconta il suo passato, il tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Moguerou. E lo fa scrivendo un libro che attraverso la sua esperienza individuale riesce a raggiungere sentimenti universali, a insegnare che dal dolore si può uscire, che si può sbagliare e cambiare, che il lieto fine è possibile. Perché Per il mio bene è una storia vera ma anche un romanzo indimenticabile, che riesce a raccontare il dolore e il male con una lingua immediata e diretta, con uno stile allo stesso tempo durissimo e dolce che colpisce il lettore al cuore e tocca le corde più profonde e vere dell’animo umano.
Per il mio bene di Ema Stokholma; edito da Harper Collins Italia, data di pubblicazione 12 febbraio 2020; pagine 190; cartaceo 17,10€; ebook 8,99€
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Cosa succede quando il luogo più sicuro diventa un inferno? Quando dovresti ricevere amore e gentilezza e invece ricevi torture e abusi? Quando la mamma è uno mostro?
Questo è ciò che vive Morwenn, tutti i giorni. Morwenn odia il mostro ed ha già tentato varie volte di andarsene ma solo a 15 anni riesce a farcela.
Picchiata e umiliata per motivi futili: troppo magra, troppo silenziosa, perché le sue pupille sono dilatate. La madre è convinta che sia una bambina dall’indole cattiva, certa che una bambina di solo 4 anni sia una poco di buono.
La figura che dovrebbe proteggerla invece arriva quasi a convincerla a suicidarsi.
Il libro è suddiviso in più parti: la prima racconta la vita di Morween dal 1986 al 1996, la seconda dal 1996 al 1999, i suoi 20 anni successivi e la terza parte finale.
Questa è la storia vera di Ema Stokholma, la sua storia terribile e difficile da digerire. Ciò che Ema racconta di aver subito dalla madre, non entrerò nei dettagli, è faticoso da leggere.
Non è una storia di una mamma piena di amore e di tenerezza verso la propria figlia. E’ inspiegabile, anche solo tentare di capire è impossibile, cosa ci sia nella mente di questa donna che maltratta entrambi i figli, Ema ha un fratello maggiore, ma che verso verso di lei si accanisce maggiormente.
Non è stata una lettura facile, le prime due parti sono un calcio nello stomaco. Onestamente avrei evitato l’uso di certe parole, non aggiungono nulla.
Non conoscevo Ema e la sua storia ed è angoscioso leggere la sua storia.
Ciò che mi ha lasciato anche di più perplessa è come questi due ragazzi non ricevessero il minimo aiuto da nessuno, mi domando: ma davvero nessuno si è mai accorto di niente? Gli assistenti sociali? Le scuole?
Non si può far finta di nulla di fronte a dei maltrattamenti, MAI. Ecco perché Ema decide di far conoscere la sua storia: “possiamo aiutare con una domanda in più, un ascolto maggiore, e quando serve una segnalazione o una denuncia. E non aiuteremo solo il bambino, aiuteremo anche il genitore, una persona con problemi psichici, che deve essere fermato e se possibile curato…. ed è per questo che ho voluto condividere la mia storia, per dirvi di non farvi i fatti vostri”.
Lo consiglio? Se siete forti e non avete paura delle storie di grandi impatto emotivo si.
The Heart Is A Book