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Recensione: Storia della nostra scomparsa

storia della nostra scomparsa

Trama. Wang Di ha soltanto sedici anni quando viene portata via con la forza dal suo villaggio e dalla sua famiglia. È poco più che una bambina. Siamo nel 1942 e le truppe giapponesi hanno invaso Singapore: l’unica soluzione per tenere al sicuro le giovani donne è farle sposare il più presto possibile o farle travestire da uomini. Ma non sempre basta. Wang Di viene strappata all’abbraccio del padre e condotta insieme ad altre coetanee in una comfort house, dove viene ridotta a schiava sessuale dei militari giapponesi. Ha inizio così la sua lenta e radicale scomparsa: la disumanizzazione provocata dalle crudeltà subite da parte dei soldati, l’identificazione con il suo nuovo nome giapponese, il senso di vergogna che non l’abbandonerà mai. Quanto è alto il costo della sopravvivenza?
Sessant’anni più tardi, nella Singapore di oggi, la vita dell’ormai anziana Wang Di s’incrocia con quella di Kevin, un timido tredicenne determinato a scoprire la verità sulla sua famiglia dopo la sconvolgente confessione della nonna sul letto di morte. È lui l’unico testimone di quell’estremo, disperato grido d’aiuto, e forse Wang Di lo può aiutare a far luce sulle sue origini. L’incontro fra la donna e il ragazzino è l’incontro fra due solitudini, due segreti inconfessabili, due lunghissimi silenzi che insieme riescono finalmente a trovare una voce.
Con una scrittura poetica e potente, in questo romanzo d’esordio Jing-Jing Lee attinge alla sua storia familiare raccontando la memoria dolorosa e a lungo taciuta di una generazione di donne delle quali è stata per decenni negata l’esistenza: una pagina di storia che troppo a lungo è stata confinata all’oblio.

Storia della nostra scomparsa, di Jin Jin Lee, Fazi Editore; 400 pagine; cartaceo: € 16,15 ; eBook: € 9.99; pubblicato il 16.01.2020

◊◊◊◊◊

Le prime letture del 2022 mi ha regalato una storia intensa e forte. Ci sarebbe tanto da raccontare in merito a questo romanzo ma ciò vorrebbe dire fare degli spoiler, quindi cercherò di evitarli il più possibile.

La giovane Wang Di viene rapita e chiusa in una comfort station a soli 16 anni. Il primo giorno in cui arriva nella casa bianca e nera più di 5 soldati giapponesi entrano nella stanza, un minuscolo spazio, e abusano di lei senza alcun ritegno.

“Tutti si confondevano in un unica bestia, senza né volto né nome – fatto di corpi e versi disumani”

A gestire la casa c’è Mrs. Sato, l’essere più spregevole che si possa incontrare, che insieme alla vecchia guardiana fanno in modo che i soldati vengano soddisfatti al “meglio” e dargli “un po’ di svago”. Se qualcuna delle ragazze non rispettava il programma, veniva trascinata con la forza.

Wang Di impara che il modo migliore per sopravvivere a quell’inferno è di non reagire, di estraniarsi in modo che tutto possa concludersi più velocemente possibile e senza rischiare di essere picchiata o uccisa dai loro persecutori. Ma il dolore fisico e mentale quello non l’abbandona, soprattutto di notte, che non le permette di riposarsi quasi mai. 

“Per sopravvivere cercavo di non far rumore, di non fare niente, come se non esistessi. Non avevo altra scelta”

A questo si aggiunge il poco cibo che Mrs. Sato fa avere alle prigioniere, con conseguenza di malattie non solo trasmesse dai soldati ma anche dalla denutrizione. 

Seguiamo la protagonista nella sua vecchiaia, con la sua ferma convinzione di non dare sfogo ai suoi ricordi, troppo dolorosi anche a quell’età, all’umiliazione che si porta dietro e il senso di colpa. Alla sua storia si intreccia quella del giovane Kevin, che spinto dalle confessioni della nonna vuole conoscere e trovare la verità riguardo alla sua famiglia. 

Wang Di è un personaggio a cui ci si affeziona subito. Soprattutto quando da anziana si porta il peso di quel segreto che non vuole condividere nemmeno con il marito, il Vecchio. Vorremmo abbracciarla, stringerla forte e dirle che il suo coraggio è di ispirazione. Un personaggio che rimane nel cuore. 

Il giovane Kevin è un ragazzino di grande tenacia, che nonostante il suo peggiorare della vista, trova un modo per non perdersi i ricordi registrandoli con il registratore della sua amata nonna, e proprio attraverso quel registratore verrà a conoscenza di un segreto che la sua si porta dietro da tanto e troppo tempo. Kevin, come i giovani insegnano, non si arrende fino a quando non trova la verità. 

Quando l’autrice inizia a raccontare di Kevin è quasi come se fosse un altro libro, ci vuole un po’ a capire come andrà a intrecciarsi con la storia principale, ma non per questo meno interessante, anzi! Si legge con una tale voracità che non si riesce a togliere lo sguardo dal libro. 

Una scrittura che molti hanno definito poetica, ma che non risparmia la verità, per quanto cruda sia. E’ forte il racconto dell’imprigionamento nella comfort station, lascia senza parole ed è difficile da accettare.

Cosa sono le comfort station : sono case chiuse in cui ragazzine vengono violentate, e derubate della propria innocenza, dai militare giapponesi. 

Se volete saperne di più su questa agghiacciante storia vi consiglio di leggere la recensione che ho scritto per “Figlie del mare” di Mary Lean Brancht, che fu nel 2020 la mia migliore lettura, e che mi ha aperto gli occhi su un avvenimento che in pochi conoscono. 

The Heart Is A Book 

 

L’autrice.

Jing-Jing LeeÈ nata e cresciuta a Singapore. Nel 2011 ha conseguito il master in Scrittura creativa a Oxford. Alcuni suoi racconti e poesie sono apparsi in diversi giornali e antologie. Nel 2013 è stato pubblicato il suo racconto lungo If I Could Tell You (Marshall Cavendish) e nel 2015 è stata pubblicata la sua prima raccolta di poesie intitolata And Other Rivers (Math Paper Press). Attualmente vive ad Amsterdam. Storia della nostra scomparsa è il suo primo romanzo.

 

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Pubblicato da With The Heart In The Books

Leggere è una porta su nuovi mondi, aiuta ad aprire la mente e trasportarci in luoghi misteriosi, suggestivi e che non esistono. La lettura porta emozioni di gioia, felicità, tristezza, amarezza , riso e pianto. Questo è ciò che rende speciale la mia lettura.

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