L’eroe più importante e famoso della storia mitologica, creato dalla penna di Omero nella sua Iliade.
Alessandro Magno lo ammirava come esempio di forza e audacia, convinto di esserne un suo discendete.
Nato da Peleo re dei Mirmidoni di Ftia e della nereide Tetide.
Per renderlo invincibile, la madre, lo immerse nelle acque dello Stige sostenendolo per il calcagno che non entrò nell’acqua e rese quel punto vulnerabile. Viene cresciuto dal centauro Chirone.
Achille a un certo punto della sua giovane vita dovrà fare una scelta: vivere a lungo ma senza gloria o vivere una vita breve ma nella grandezza. Il Pelide sceglie la seconda: la Gloria.
Brad Pitt nei panni di Achille in Troy
Tetide per evitare la morte prematura del figlio lo convince a rifugiarsi sotto vesti femminili dal re Licomede a Sciro. Ma lo scaltro Ulisse lo trova e lo smaschera e si unisce così ai greci nella battaglia a Troia, accompagnato dai suoi Mirmidoni.
Immagine dal film Troy
Nel decimo anno di guerra ci fu uno scontro con Re Agamennone per la bellissima Briseide, schiava catturata da Achille stesso all’inizio del conflitto. Il re pretende la giovane per se. Intervenuta Atena, il Pelide lascia Briseide ad Agamennone ritirandosi pieno di rabbia e disdegno. Dal quel momento lui insieme ai suoi guerrieri non parteciperanno più alla guerra.
Rose Byrne nei panni di Briseide in Troy
Senza l’aiuto del valoroso guerriero Agamennone si ritrova in grande difficoltà. Ecco che Patroclo (amico, cugino o amante di Achille) indossa le armi del condottiero mirmidone e si butta nella battaglia. I guerrieri greci forti nel credere che Achille sia tornato al loro fianco combattono con rinnovata foga, ma Ettore trovatosi di fronte il presunto Achille, lo uccide.
Achille non appena apprende la notizia carico di vendetta e di rabbia, con nuove armi fornitogli dalla madre forgiate da Efesto, si presenta per affrontare il principe troiano, Ettore.
Nello scontro Ettore ne esce sconfitto, nonostante Achille sappia bene che alla morte del principe troiano sarebbe seguita la sua.
Achille prende il corpo di Ettore, lo attacca al suo cavallo e per 12 giorni lo trascina davanti al padre Priamo e al popolo troiano. Solo gli Dei indignati costringeranno Achille a restituire il corpo a Priamo, che aiutato da Ermes, arriverà nel campo dei greci e chiederà il corpo del figlio per dargli degna sepoltura.
Tornato in battaglia l’eroe viene colpito da una freccia scoccata da Paride, guidato da Apollo, proprio nell’unico punto vulnerabile, il tallone, e muore.
Atena cosparge il suo corpo di Ambrosia e vengono fatte sontuose onoranze funebri.
Così muore il Pelide Achille, il famoso eroe, che ha deciso una vita ma gloriosa.
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